L’intervento Cognitivo-Comportamentale è un tipo di intervento ad oggi molto diffuso poiché si basa su un metodo di studio clinico e scientifico, ed è una modalità di trattamento dimostrata valida ed efficace da una considerevole e consolidata mole di ricerche di carattere internazionale.
Come suggerisce il termine, questo approccio combina pratiche e protocolli di due orientamenti teorici: cognitivo e comportamentale.
L’apporto della terapia comportamentale: aiuta a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona ha in tali circostanze, mediante l’apprendimento di nuove modalità di fronteggiamento.
In particolare, nei disturbi del neurosviluppo e nella disabilità, questo approccio permette di arginare le difficoltà comunicative spesso presenti, avvalendosi di strategie e metodi che facilitano il raggiungimento degli obiettivi terapeutici nei bambini con bisogni comunicativi complessi e profili funzionali molto compromessi. L’approccio comportamentale consente di guidare e sostenere il soggetto nelle varie sfide evolutive (collaborazione e rispetto delle regole, autoregolazione emotiva, alimentazione, autonomie, problem solving, compiti di sviluppo in area sociale, area cognitiva..)
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L’apporto della terapia cognitiva: aiuta ad individuare pensieri ricorrenti, e schemi di ragionamento e di interpretazione della realtà, che sono concomitanti alle forti e persistenti emozioni negative che vengono percepite come sintomi e ne sono la causa, oltre che a correggerli, arricchirli, ed integrarli con pensieri di fronteggiamento più funzionali al benessere della persona.
I due filoni combinati tra loro danno origine all’approccio cognitivo-comportamentale da cui anche l’omonima modalità di psicoterapia.
- Praticità e concretezza: Lo scopo della terapia si basa sulla risoluzione dei problemi psicologici concreti;
- Centrata sul “qui ed ora”: attivando tutte le risorse del paziente e suggerendo valide strategie che possano essere utili a liberarlo dal problema che spesso lo imprigiona da tempo, indipendentemente dalle cause;
- Con obiettivi anche a breve termine: nel contratto terapeutico si definiscono tempistiche e priorità, ha un’inizio e una fine;
- Orientata allo scopo: il terapeuta lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, concordando con lui un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze;
- Attiva e collaborativa: Sia il paziente sia il terapeuta giocano un ruolo attivo nel raggiungimento degli obiettivi.
Questo intervento può essere applicato sia a soggetti in età evolutiva sia agli adulti, con tecniche e strumenti differenti, ideati ad hoc a seconda dell’età del paziente, mantenendo però invariata la propria caratteristica di intervento basato sul principio che pensiero, emozione e comportamento sono tre aspetti del funzionamento dell’individuo che interagiscono in continuazione e si influenzano reciprocamente.